Ieri sera eravamo lì, anche chi il Grande Fratello Vip non lo ama. Anche chi prova a contribuire ogni giorno ad una società del rispetto delle differenze. Eravamo lì seduti per vedere cosa ne sarebbe venuto fuori.
Beh, una sola cosa avremmo voluto fare, alzarci e dire che “Noi al bar parliamo di altro!”
Non ci stiamo a dare per scontato che al bar, in palestra, negli spogliatoi è normale parlare in certi termini delle donne.
Non ci stiamo all’idea che per noi, per i nostri ragazzi, per i nostri figli fare “la lista delle donne” possa essere un po’ come fare “la lista della spesa”. Che tra uomini è normale dire che il tradimento è un ‘privilegio’ degli uomini. Che se lei ti tradisce merita di essere ammazzata.
Perchè ieri sera TUTTI e TUTTE erano daccordo che quelle frasi sono sbagliate. Sì, ma se vengono dette in pubblico!
Negli spogliatoi, al bar, tra le mura domestiche… lì tutto è lecito.
E purtroppo è lì che gli uomini si sentono autorizzati a insultare le donne, inviare messaggi violenti col telefonino, cercare il supporto di altri uomini per legittimare le proprie azioni difronte ai comportamenti “sbagliati” delle donne.
Ed è lì che un NUOVO MASCHILE deve invece far sentire la sua voce. Tra gli uomini.
Ci siamo chiesti: perchè non un solo uomo “dentro o fuori la casa” ha provato a dire che quei discorsi LUI non li fa nemmeno al bar? Perchè i “giovani/figli” (Andrea Damante, Gabriele Rossi) all’interno della casa non hanno fatto sentire la loro voce davanti ai “padri” (Stefano Bettarini, Clemente Russo)?
La voce è stata sempre solo quella delle donne: Valeria Marini, Elenoire Casalegno, Ilari Blasi. E persino loro hanno “giustificato” quelle parole, quelle frasi. Si sa, “sono discorsi da uomini”.
Alfonso Signorini le ha definite”guasconate” pur parlando di un’Italia che è rimasta al Medioevo.
Ecco perchè esistono associazioni come Nuovo Maschile.
Perchè è la voce degli uomini che manca.
Quelli che si alzano e dicono con forza:Al bar gli uomini possono e devono parlare di altro!
Aggiungiamo un’importante osservazione.
Entrambe le facce della violenza maschile si sono espresse durante il corso della trasmissione: i violenti attacchi alla libertà e diritto alla vita della donna e gli attacchi omofobi verso altri concorrenti.
Sia l’omofobia che la diffusione di messaggi di incitamento alla violenza sulle donne sono forme di violenza di genere. Due facce della stessa medaglia. Di un maschile che non accetta un’espressione di genere o un orientamento sessuale differente da quello eterosessuale.
Riteniamo estremamente grave ed irresponsabile la gestione della condotta dei partecipanti al reality da parte della conduttrice e dell’emittente televisiva. I media, se da una parte sono riflesso di una società o perlomeno di una sua parte , allo stesso tempo “fanno cultura” , danno visibilità e promuovono modalità di pensiero , di relazione , una visione delle cose. La normalizzano. Odio omofobico e odio verso le donne trasmessi senza nessuna presa di posizione, condanna , nessuna richiesta di seria assunzione di responsabilità, ne’ l’inserimento di una seria riflessione su questi temi , magari invitando degli esperti a parlarne. E dire che tutto questo è violenza, e la violenza non ha mai giustificazione, e non è cosa che si incita a fare perché è normale, perché gli “uomini sono uomini”.
Essere uomini per noi non significa avere diritto di vita o di morte, ne’ essere persone che all’esterno mostrano una maschera per poi usare violenza nelle relazioni intime e vantarsene certi della complicità di altri uomini.
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