Contattaci adesso

Menu
stalking

L’assassinio di Vania Vannucchi

Un altro femminicidio, l’ennesimo, stavolta vicino a noi

Pisa, 4 agosto 2016

Il femminicidio è la forma più estrema di violenza maschile sulle donne, fenomeno endemico e perlopiù ancora sommerso.

Riccardo Guercio, Presidente di Nuovo Maschile:

“La spirale della violenza può essere interrotta se gli uomini che la agiscono si impegnano a cambiare. Ricordiamo che per tutto il mese di Agosto la linea di ascolto telefonico di Nuovo Maschile rimane attiva il martedì e mercoledì dalle 21 alle 22.”

In un’estate in cui i femminicidi sono quasi giornalieri, a Lucca una donna di 46 anni, Vania, è stata aggredita e le è stato dato fuoco da un uomo, Pasquale. Secondo le indagini ancora in corso, avevano avuto una relazione, finita circa un anno fa. L’uomo la perseguitava con messaggi, chiamate. Lei, preoccupata, lo aveva raccontato alle persone più vicine, ed aveva chiesto il trasferimento del lavoro da Lucca a Pisa, nella speranza che lui smettesse di perseguitarla.

Ieri, la richiesta fatta da lui di un ultimo incontro.
Vania purtroppo è stata uccisa.

Non è stato un raptus, un gesto folle, ma un’azione premeditata. L’ultimo gesto di una serie di azioni e comportamenti che andavano avanti da mesi.

Non possiamo semplicemente classificarlo come “atto criminale” con delle “motivazioni che non conosciamo, legate al loro rapporto”, come sentiamo spesso ripetere.
E’ un femminicidio: l’uccisione di una donna da parte di un uomo che non accetta di non poter disporre della vita di un’altra persona. Un uomo che non accetta un “no”.

Il femminicidio è la forma più estrema di violenza maschile sulle donne, di quella violenza che affonda le proprie radici nell’idea che i bisogni e desideri di un uomo sono più importanti di quelli di una donna.

Tanti uomini che conosciamo condannano i femminicidi, ma li considerano “gesti estremi” di persone malate di mente o di persone di culture diverse, “musulmani”. La violenza come qualcosa di lontano, che riguarda il diverso, è un pensiero che ci fa sentire al sicuro. La maggior parte delle persone, e fra loro moltissimi uomini, non si lascia toccare da questi fatti e pensa che il “cattivo” sia “altro” ciascuno dice: “il cattivo non sono io e neppure chiunque fra i miei conoscenti”. E forse anche i colleghi e gli amici di Pasquale pensavano che non lo fosse.

Ma i femminicidi sono in realtà la punta di un iceberg di una catena di anni di violenze.Violenze iniziate con uno sguardo di disapprovazione, richieste velate, alla donna, di mettere da parte i propri desideri e bisogni “per amore”. La violenza nelle relazioni è come una tela di ragno, sottile, quasi invisibile, tessuta lentamente , ma implacabile e riguarda uomini “normali”, persone stimate con un lavoro, degli amici.

Prima di arrivare alle forme più estreme e irrimediabili di violenza, ci sono anni di parole e comportamenti, di sofferenze inflitte. Anche quando non si arriva ad uccidere, si può però ferire e persino annientare l’anima della persona con cui si condivide la vita.

Questa spirale può essere interrotta se gli uomini che mettono in atto qualche forma di violenza nelle relazioni, sono disposti ad aprirsi ad una riflessione autentica su di sé – dichiara il Presidente di Nuovo Maschile Riccardo Guercio -. Gli uomini possono smettere di agire violenza. Esprimere le proprie emozioni senza ledere l’altra persona è una scelta possibile. Per gli uomini scoprire modalità non violente di relazione che rispettino il proprio modo di essere e nello stesso tempo prendano in considerazione la libertà di pensiero, emotiva e di azione delle donne è una possibilità che può essere appresa. Si impara ad essere diversi se si vuole imparare. Assumersi la responsabilità delle modalità violente che si mettono in atto è il primo passo per cambiare la propria cultura di relazione con l’altro sesso. E’ possibile costruire una cultura di relazione fondata sulla parità dei diritti, della libertà e della dignità nella diversità.

Perciò ricordiamo che il nostro servizio di ascolto per uomini che si rendono conto di agìre qualche forma di violenza nelle relazioni con la partner, è sempre attivo.

Noi, come la violenza, non andiamo in vacanza.

La linea di ascolto telefonico è attiva il martedì e mercoledì dalle 21 alle 22.

Grazie ad un primo contatto sarà possibile accedere a dei colloqui gratuiti con un professionista che potrà aiutare gli uomini che lo vorranno a capire se stanno agendo violenza, e come è possibile vivere relazioni più sane e non violente.

 

Chiama adesso

Share this Post!

0 Comment

Leave a Comment

Your email address will not be published.

  TOP